Nelle scorse ore, è apparso sul Financial Times un articolo scandalistico che metterebbe a dura credibilità gli investimenti fatti dagli inserzionisti di YouTube, ovvero coloro che pagano per piazzare la loro pubblicità negli banner e nei video spot cosiddetti "pre-roll".
Ma in cosa consiste questo scandalo? Secondo uno studio effettuato da un team di ricercatori europei, è stato appurato che gli inserzionisti pagano le visualizzazioni provenienti da utenti normali... ma pagano anche views scaturite da bot, ovvero sistemi automatizzati che permettono il "pompaggio" delle views.
L'ANSA ci spiega nel dettaglio come è stata condotta la ricerca e quali sono stati i risultati:
L'esperimento è stato condotto caricando alcuni video su YouTube e acquistando successivamente pubblicità sulla piattaforma. I ricercatori hanno poi creato dei bot e li hanno diretti ai video. I bot hanno visto due particolari video su YouTube per 150 volte: il sistema di YouTube ha classificato solo 25 visualizzazioni reali, mentre AdWords (il servizio per gli inserzioni di Google) ha fatto pagare agli inserzionisti per 91 visite.
Come potete ben capire, i dati non combaciano e ad andarci di mezzo sono proprio gli inserzioni che - stando a questo esperimento - pagano anche le views bot: le views reali erano 25 ma loro han pagato per 91. Questo è un esempio realizzato con numeri molto piccoli: provate ora a mettere tre zeri davanti alle cifre citate e provate ad immaginare la consistente perdita economica dei brand.
Nel giro di poche ore è arrivata la risposta (più o meno) rassicurante di Google:
In America già si teme un crollo delle inserzioni pubblicitarie su YouTube. Andrà così anche in Italia?Stiamo prendendo molto seriamente l'analisi del traffico non valido, in modo da tenerlo fuori dal suo portale. In ogni caso, la maggior parte del traffico non valido viene già filtrato dai nostri sistemi prima che agli inserzionisti venga fatto pagare.