Favij è stato il protagonista - ieri 11 febbraio - di un piccolo spazio di Uno Mattina (RaiUno) dedicato alla violenza nei videogame. In studio, oltre al conduttore Franco Di Mare, abbiamo trovato una esperta che si è schierata contro i videogiochi violenti perché - a detta sua - istigano alla violenza e sconsacrano il valore della vita umana.
A fare da controcanto alle parole della esperta, un Favij piuttosto balbettante (e a tratti anche un po' assonnato vista l'ora, erano le 7.20). Alle due domande poste dal conduttore, Favij ha risposto testualmente:
I videogiochi sono dei videogiochi di sicuro pericolosi, perché condizionano i giovani. Però, comunque, sono divertenti e riescono a catturare molto i giovani... e anche i non giovani. Ma, nonostante siano giochi violenti, c'è una classificazione chiamata PEGI che comunque crea questa sorta di filtro, per evitare che bambini e persone non adatte a quel genere di videogame ci giochino. Quindi, vi è una restizione e se vengono rispettate queste norme non ce ne sarebbero di questi problemi.
E ancora:
La violenza nel videogioco può portare alla violenza nella vita reale? Questa affermazione mi sembra un po' esagerata. Certo, se in un videogioco ci sono bambini o persone minorenni, certo, sono più condizionabili. Ma ricordiamoci che parliamo sempre di giochi e videogiochi. È un po' come se giocando a Risiko, condizioniamo la gente a fare la guerra. Non dico che è una idiozia ma mi sembra una cosa esagerata.
A questo link, il video dell'intervento di Favij ad UnoMattina dell'11 febbraio 2015 (dal minuto 18:17).