Noi italiani siamo un popolo molto caloroso e ci "scaldiamo" da tempo sul fenomeno del moneygrabbing: ovvero tutti quei personaggi pubblici (youtuber compresi) che sfruttano la loro potente visibilità online per trarne del guadagno personale in maniera un po' trasversale, camuffata o addirittura truffaldina.
A seguito di alcuni "scandali" di portata maggiore, anche le community di altre nazioni iniziano a mobilitarsi contro questo fenomeno che per molti versi surclassa il ruolo di fruitore di video da fa a numerino sul contatore. Per questa ragione, NMR.com ha istituito una lista delle tipologie di product placement utilizzati dagli youtuber di tutto il mondo. Qui a YouTube Magazine Italia li abbiamo presi, ri-elaborati, ne abbiamo fatte delle aggiunge e abbiamo pubblicato il tutto. Ecco l'elenco.
1. Video haul
Con la scusa di realizzare un semplice video in cui si mostrano gli ultimi acquisti, molte youtuber sono state sorprese a mostrare prodotti al centro di campagne pubblicitarie molto mirate. Dai prodotti di cosmesi ai gadget per Under 18, passando persino aspirapolveri robot, abbigliamento e bigiotteria.
2. La recensione
Stessa ed identica situazione dei video haul ma con una piccola variante: invece di mostrare il prodotto ed annunciare di averlo acquistato con i propri soldi, il moneygrabber parla del prodotto da recensire esternandone quasi sempre pareri molto positivi (anche se il prodotto è riconosciuto come di poca qualità).
3. Apparizione in candid camera / esperimenti sociali
Vi è mai capitato di vedere una candid camera o un esperimento social con la presenza di marchi messi lì (quasi) per caso? Magari il nome di una bibita o una zoommata sul marchio di una felpa. E perché no? Magari proprio il prodotto stesso è protagonista dello scherzo: dai dentifrici (spremuti nelle scarpe del povero malcapitato) alle lattine di un noto brand di birra (gasate fino all'esplosione di schiuma).
4. Buttato nello sfondo
Per assurdo, anche "buttare" nello sfondo dell'inquadratura un poster di un videogame oppure beccare una trousse di un noto marchio di make-up posata casualmente sul mobiletto alle spalle della guru è stato utilizzato in passato come idea per product placement. Poco efficace, certo. Ma la soddisfazione di vederlo nel video dell'idolo di turno pare faccia effetto.
5. Creare rubriche ad hoc (che moriranno subito)
Se da un giorno all'altro, uno youtube annuncia sul web che sta per lanciare una nuova rubrica e in questa puntata d'esordio vedete apparire un marchio o il link ad una nota campagna pubblicitaria beh... potrebbe essere product placement. Per averne la conferma vi basterà attendere i prossimi video. Se la rubrica non avrà mai un secondo/terzo appuntamento.... beh, ci siamo capiti. Aprire gli occhi!
6. Marchi nelle canzoni
Se vogliamo passare dalla semplice analisi dei video alla ricerca del mistero più fitto alla Adam Kadmon, dal Canada ci segnalano che alcuni youtuber sono stati in grado di inserire marchi in canzoni e parodie musicali sotto esplicita richiesta commerciale.
7. La challenge / il video tag
Marshmallow Challenge, Oreo Challenge, Cola+Mentos Challenge: le sfide con marchi e cibi riconducibili ad un solo ed unico brand ce ne sono a bizzeffe su YouTube. Ed anche in Italia - ultimamente - pare ne stiano girando molte... "finanziate" ovviamente.
8. Farlo in maniera onesta
E poi c'è una piccola, piccolissima fetta di youtuber che decide di ammettere in apertura del video (o nella descrizione del video attraverso un chiaro disclaimer) che se c'è quel prodotto lì nel video è perché è su scelta commissionata.
Avete riconosciuto qualcuno di questi otto casi?