Il prossimo 25 settembre partirà una nuova avventura per le youtuber italiane Barbie Xanax e Cimdrp: BOSSY. Per capire meglio di cosa si tratta, abbiamo chiesto ad una delle dirette interessati di darci qualche delucidazione in merito a questo nuovo portale.
All'interno del sito internet troverete articoli di vario genere che analizzeranno concetti come gli stereotipi e i pregiudizi (anche in ambiti come arte e letteratura, cinema e serie TV, musica e videogiochi), parleranno di discriminazione maschile e femminile, si occuperanno della realtà LGBTQ.
La denuncia e l'informazione sono necessarie, ma senza un'ipotesi di azione non si va molto lontano. BOSSY ha come obiettivo quello di collaborare con varie organizzazioni ed istituzioni, per aiutarle a creare un ambiente di lavoro meno discriminatorio sia nei confronti delle donne sia nei confronti degli uomini.
Per Bossy sarà importante l'interazione con il web:
Il contributo dei nostri lettori sarà fondamentale: potranno interagire con noi in più modi:
1. Se siete stati protagonisti o avete assistito a degli episodi di discriminazione (di diverso tipo: in quanto uomini/donne, in quanto facenti parte della comunità LGBTQ etc) potete scriverci la vostra esperienza. Il sito avrà infatti una sezione dedicata ai vostri racconti.
2. Se volete raccontare le vostre esperienze mettendoci la faccia, potete fare un video e inviarlo a info@bossy.it. Il nostro canale YouTube servirà anche a raccogliere le vostre voci.
3. Se avete in mente un'idea per un articolo che pensate possa riguardare le tematiche di BOSSY, potete suggerircelo, oppure potete direttamente scriverlo e mandarcelo! BOSSY è infatti alla ricerca di altre voci che abbiano voglia di contribuire al progetto. BOSSY sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi.
L'appuntamento è per il prossimo 25 settembre su Bossy.it.Speriamo che la gente abbia voglia di sostenerci, perché riguarda tutti e conviene a tutti. Tutti possono essere BOSSY nel senso positivo del termine, allo stesso modo o in modi diversi. Ma devono decidere di volerlo. Sta a loro, sta a noi.