Ogni qualvolta Yotobi muove una critica nei confronti di qualcuno o qualcosa, gli utenti di YouTube si dividono in due fazioni: concordi e contrari. De resto, questo è il bello di essere un influencer della rete. Non fa eccezione nemmeno l'ultimo vlog dello youtuber piemontese in cui si scaglia - parole sue - contro la nuova generazione di youtuber: quella dei vlogger.
Il video in questione dal titolo "<3 TAG - Cosa c'è nel mio smartphone? <3" si presenta come una clip a metà fra uno sfogo polemico ed una vera e propria parodia dei classici cliché della generazione Made in YouTube. Yotobi parte così:
I vlogger: giovani frizzanti che fanno 300/400 mila visualizzazioni con video tipo "Cosa c'è nella mia borsa", "Haul", "100 pu**** tr*** di cose che non sai su di me". E poi ci sono le challenge! O il classico dei classici: "Cosa c'è nel mio iPhone?". E con questi videoni pregni di contenuti vuoi che non vengano invitati agli eventi, alle fiere, alle anteprime dei film, alle conferenze sul marketing...
Ora, le persone citate solo in questo piccolo estratto di video sono facilmente riconducibili. Oppure sono stati lanciati dei riferimenti puramente casuali (?).
E dopo aver fatto la solita battutina del "guadagno poco con YouTube", Yotobi lancia altri riferimenti (casuali?) a questa presunta brutta nuova generazione di youtuber:
Eheh adesso riempio i palazzetti dello sport!
Ho fan di tredici anni: l'età media è questa, più in alto non posso andare...
E mettete un bel mi piace per Mamma Yotobi!
Vi ricordo che grazie a Fanta, Cola e Pepsi saremo alla fiera del carciofo secco di Pordenone. Mi racomando: chiedete ai vostri genitori di essere accompagnato, perché ci saranno tante sorprese... e tanto product placement.
Pronto? Sì? Certo che voglio fare il libro della mia vita! Oh un sacco di cose da dire...
A chi fa riferimento Yotobi ve lo lasciamo indovinare.
Quello che però è evidente è la presa di posizione dello youtuber ex-recensore di film di serie Z: vuole continuare a prendere le distanze da tutto quel bailamme di webstar che si affidano ad agenzie di spettacolo e che svendono la loro presenza online al miglior offerente. Anche perché lui stesso in passato ha fatto da testimonial per una rivista di cinema ed ha fatto anche un paio di videotag sul secondo canale: sarebbe un discorso incoerente.
Ah, piccola precisazione: i video tag, le challenge e le markette esistevano anche all'epoca degli youtuber veterani. Per proprietà transitiva, potrebbero essersi offesi anche loro.
Quello che però è evidente è la presa di posizione dello youtuber ex-recensore di film di serie Z: vuole continuare a prendere le distanze da tutto quel bailamme di webstar che si affidano ad agenzie di spettacolo e che svendono la loro presenza online al miglior offerente. Anche perché lui stesso in passato ha fatto da testimonial per una rivista di cinema ed ha fatto anche un paio di videotag sul secondo canale: sarebbe un discorso incoerente.
Ah, piccola precisazione: i video tag, le challenge e le markette esistevano anche all'epoca degli youtuber veterani. Per proprietà transitiva, potrebbero essersi offesi anche loro.