Vi ricordate quel video virale a tinte hot girato amatorialmente fra due focosi amanti? Nel giro di pochi giorni la frase "Stai facendo un video? Bravoh!" era apparsa praticamente ovunque: sulle t-shirt, sui giornali, su siti d'informazione online, persino su una campagna pubblicitaria e... immancabilmente anche su YouTube (ma in forma censurata).
La ragazza protagonista di questo video privato si è recentemente rivolta al tribunale di competenza - attraverso il suo avvocato - per mettere fine a quella che potremmo definire come una sorta di persecuzione.
Fanpage.it riporta le parole dell'avvocato. Leggiamole insieme:
Ora è depressa e ha istinti suicidi [...] Ha tentato di buttarsi giù dal balcone [...] Piange continuamente, soffre di attacchi di panico, non può più uscire liberamente di casa [...] È stata oggetto di derisioni, prese in giro, ingiurie; non può più uscire liberamente di casa […] Si è rifugiata presso una amica fuori Napoli e deve avvalersi dell’aiuto di persone care per acquistare generi alimentari, prodotti personali […] Non va più in palestra, in ristoranti o in negozi. Ha perso tutte le sue amicizie, non viene più invitata a feste, cene, occasioni sociali, soffre di attacchi di panico, stati d’ansia, piange continuamente...Era in tribunale - dalla parte dell'accusa - un responsabile di Google Italia. Assente ingiustificato un responsabile italiano di Facebook, anch'esso convocato dall'avvocato della ragazza. Le accuse mosse sono di violazione della privacy, abuso d’immagine, diritto d’autore, violazione del diritto all’oblio e danni morali. La causa vedrà nuovi sviluppi a novembre, mese in cui tutte le parti in causa sono state riconvocate in tribunale.